Tumore al seno metastatico

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Il tumore al seno metastatico è una malattia curabile, sebbene non ancora guaribile. I due termini, spesso confusi, si riferiscono a scenari differenti. Una malattia curabile può essere trattata con le terapie e tenuta sotto controllo. In alcuni casi i sintomi possono addirittura attenuarsi o scomparire per un certo periodo (remissione). Sfortunatamente ciò non comporta la completa guarigione poiché le metastasi tendono a ricomparire.

Chi ne è colpita deve perciò osservare frequenti controlli, esami del sangue e/o strumentali ogni circa tre mesi. Ogni nuova manifestazione della malattia è una sua evoluzione e comporta una rivalutazione della terapia.

Le cure cercano di impedire la proliferazione ulteriore delle cellule tumorali in altri organi ed eliminare gli eventuali sintomi della malattia. Con adeguati farmaci di supporto è possibile ridurre di molti gli effetti collaterali di alcune di questi trattamenti. Oggi è possibile convivere con il tumore al seno metastatico e avere una buona qualità della vita anche per molti anni, soprattutto se esso è diagnosticato precocemente.

Per la presa in carico del paziente con tumore al seno metastatico è necessario un approccio multidisciplinare. Essere curati nei centri di senologia (Breast Unit) significa affidarsi a medici altamente qualificati e specializzati. E di conseguenza, aumentare le possibilità di accedere ai trattamenti sperimentali. La ricerca scientifica in questo settore sta infatti sviluppando terapie sempre più efficaci, personalizzate e promettenti.

Il tumore al seno metastatico, detto anche carcinoma mammario di IV stadio, è un tumore che dalla sua sede primaria – cioè il seno – si è diffuso in altre regioni del corpo, anche distanti. Le cellule tumorali hanno infatti la capacità di migrare attraverso la circolazione linfatica e sanguigna. Oltre a moltiplicarsi con maggiore rapidità delle cellule sane, quelle tumorali possono alterare le funzioni degli organi vitali, fino a comprometterle del tutto. Gli organi più colpiti sono le ossa, i polmoni, il fegato e il cervello. Il tumore metastatico è dello stesso tipo di quello primario: se il carcinoma mammario si diffonde nel polmone, le cellule di questa nuova massa tumorale (metastasi) conserveranno le caratteristiche di quelle del seno e non di quelle del polmone e dunque risponderanno alle stesse cure.

Le probabilità di sviluppare metastasi dipendono da molti fattori come l’età di comparsa del primo tumore, le sue caratteristiche molecolari, lo stadio iniziale, la presenza di eventuali mutazioni genetiche.

GIORNATA NAZIONALE TSM
Il tumore al seno metastatico presenta caratteristiche molto differenti dal tumore al seno in stadio iniziale. Dedicare una giornata nazionale a questa patologia, come già fatto da altri paesi in data 13 ottobre, significherebbe dar voce anche in Italia alle oltre 37 mila pazienti donne e, anche se in percentuale minima, uomini, che vivono questa condizione cronica.

Il riconoscimento da parte delle istituzioni sarà l’occasione per informare e sensibilizzare alle criticità specifiche di questa patologia, nonché per dare l’abbrivio ad iniziative, promosse dalle Istituzioni e dagli stakeholder, per migliorare il trattamento di questa fase della patologia.

Europa Donna Italia ritiene che l’istituzione formale della giornata nazionale dedicata al tumore al seno metastatico non rappresenti un punto di arrivo bensì di partenza affinché le istituzioni e gli stakeholder prendano coscienza delle specificità di questa tipologia di tumore. E dunque si assumano l’impegno di individuare l’approccio di politica sanitaria più adeguato.

Grazie alle terapie moderne, il tumore al seno metastatico è divenuto in molti casi una malattia cronica. Alle pazienti deve essere garantita una qualità di vita tale da consentire lo svolgimento delle principali attività quotidiane. Tuttavia, è necessaria una maggiore attenzione da parte delle istituzioni. A partire dall’istituzione, in tutte le Regioni, delle Breast Unit.

Una Giornata Nazionale dedicata al tumore al seno metastatico rappresenterebbe il primo passo far emergere l’urgenza di un percorso specifico per affrontare in maniera efficace, ma soprattutto in linea con le esigenze delle pazienti, questa tipologia di carcinoma. In particolare, Europa Donna Italia ha raggruppato in 7 punti le richieste alle Istituzioni nel manifesto dei 7 punti:

1- Percorso specifico
2- Accesso agevolato agli esami
3- Team di specialisti di differenti discipline
4- Assistenza dello psiconcologo
5- Informazione sui trials clinici
6- Invalidità civile
7- Accesso rapido ai farmaci innovativi

 

Fonte: europadonna.it